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lunedì 17 marzo 2014

Lettera a Matteo Renzi

Caro Matteo,
mi permetto di darti del tu perchè sei giovane e tra giovani si fa così.
Mentirei se ti dicessi che mi sei sempre piaciuto o se ti dicessi che ho apprezzato il modo in cui sei arrivato a capo del Governo. Diciamo che non sono ancora riuscita a decidere se meriti la mia fiducia o no.
Ti ho sentito parlare più di una volta in televisione. Ti ho sentito promettere la rottamazione quando eri in corsa per le primarie e ti ho sentito promettere un'Italia migliore adesso che sei al Governo. Per lo meno non ti ho sentito dire che gli italiani devono stare sereni e questo mi ha rincuorato: forse non vuoi mettercelo in quel posto come hai fatto con il povero Letta.
Devo ammettere che le cose che dici e prometti esercitano su di me una forte attrazione. Tagliare gli sprechi, contrastare il "magna-magna" generalizzato nella pubblica amministrazione, eliminare il Senato. Wow. Sarebbe una bella rivoluzione per il nostro Paese stremato. Già, una rivoluzione. Sai qual è il problema, Matteo? Il problema è che io nelle rivoluzioni non ci credo più. E' brutto essere disillusi a 23 anni. Però questo è il risultato della politica degli ultimi 20 anni, tra promesse non mantenute e soldi sprecati.
L'altra sera ti ho visto a "Porta a porta". Ti ho ascoltato mentre giuravi e spergiuravi che avresti pagato i debiti che lo Stato ha nei confronti delle aziende. Debiti di cui non sapete ancora l'ammontare preciso. Hai detto più di una volta "se non lo faccio sono un buffone". Sai, in certi momenti mi ricordi quegli imbonitori da televendita. Il carisma non ti manca, questo è certo. Credo che tu sia più carismatico anche di Berlu. La domanda è: sarai un Berlu 2.0 o manterrai davvero le mille e una promessa che ti ho sentito fare?
Mentre ti ascoltavo, una parte di me voleva crederti. Ma c'era qualcosa dentro di me che frenava la mia fiducia nei tuoi confronti. E poi ho capito. Il problema non sei tu. Sono sicura che se tu potessi fare leggi e riforme a tuo piacimento rispetteresti davvero le promesse che ci stai facendo. Il problema sono quelli che devono votare e approvare le tue decisioni. Dopotutto sono gli stessi che ci hanno fatto arrivare a questo punto. Perchè dovrebbero cambiare proprio adesso?
Ti auguro di essere abbastanza carismatico da convincere quel branco di ladri che stanno in Parlamento ad appoggiarti. Anche se non so come farai a convincerli ad abolire il Senato. Sarebbe come convincere i bambini ad abolire le caramelle. Mi auguro che tu abbia imparato le tecniche base dell'ipnosi. Giusto quello ti può salvare da un fallimento inevitabile.
Io ho deciso di fidarmi. Tu cerca di non deludermi.

                                                                                                              Una giovane italiana disillusa

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