Google+
Google+

giovedì 16 gennaio 2014

Shopping mortale

Bisogna riconoscerlo: a volte noi donne riusciamo a essere ossessionanti. E ossessionate. Soprattutto quando si parla di shopping, centri commerciali o saldi. Se poi riusciamo a fare shopping sfrenato in un centro commerciale durante i saldi è la fine. Per le nostre finanze e non solo.
Non so quante di voi abbiano al proprio fianco degli uomini pienamente addomesticati allo shopping sfrenato. L'uomo medio preferirebbe spararsi nei gioielli di famiglia piuttosto che lanciarsi nella bolgia infernale delle svendite. Alcuni spinti da un amore immenso accettano loro malgrado la tortura. Altri vengono trascinati con la forza o con ricatti di ogni tipo.
Il risultato è che donne con gli occhi iniettati di sangue pronte a una guerra all'ultimo sangue per accaparrarsi l'occasione irripetibile vengono accompagnate da uomini così oppressi dalla noia che a fatica trascinano i piedi da un negozio all'altro. I più spavaldi che si rifiutano di entrare nell'ennesimo negozio vengono subito redarguiti e fustigati dalla compagna davanti agli occhi colmi di compassione degli altri uomini e agli occhi compiaciuti delle altre donne. Punirne uno per educarne cento.
Credo che nel caos dei saldi più di una coppia sia scoppiata e più di un matrimonio sia finito in divorzio. Un tizio si è pure suicidato. E' successo in Cina qualche giorno fa. Dopo 5 ore di shopping incessante e svariate discussioni un poverino si è lanciato dal settimo piano del centro commerciale. Una soluzione drastica ma efficace per porre fine alla tortura. Mi chiedo solo se non sarebbe stato più semplice mollare lì la fidanzata e andarsene.
Un pochino gli uomini in queste situazioni mi fanno pena. E tenerezza. Io non ho mai obbligato nessun uomo a fare shopping con me. E' come costringere un gatto a fare il bagno. E' una violenza psicologica. Però ho visto tanti uomini ciondolare davanti alle porte dei negozi o fuori dai camerini. Sono adorabili. Si scambiano sguardi comprensivi con altri poveretti nella loro stessa orribile situazione. Qualcuno cerca anche di sdrammatizzare con qualche battutina. Battutina per cui vengono inevitabilmente cazziati dalle loro dolci metà.
Credo che per gli uomini la cosa più estenuante di tutta questa faccenda non sia il fatto che debbano passare il pomeriggio a correre da un negozio all'altro invece di stare sul divano a guardare la TV. O il fatto che vengano spesi fiumi di denaro che loro avrebbero investito in modo sicuramente più intelligente (almeno secondo loro). La cosa più estenuante sono le nostre domande. Domande di fronte alle quali l'uomo medio rimane interdetto tanto quanto la donna media di fronte a una discussione sul fuorigioco. "Tesoro, cosa dici questo vestito è meglio blu petrolio o verde bottiglia?" Domanda interessante se capisci che diavolo di colore sia il blu petrolio. "Amore, secondo te questa gonna mi ingrassa?" Le rispondi di si sapendo che te lo rinfaccerà a vita o le dici di no mandandola in giro con una gonna che la fa sembrare più larga che lunga? "Caro, secondo te questi pantaloni prugna stanno bene con la camicetta corallo che ho comprato la scorsa settimana?" Supponendo che questo poverino sappia com'è il color corallo, di sicuro non si ricorderà che cavolo di camicetta hai comprato la settimana prima. E se anche se la ricorda, non saprà mai con che colori può essere abbinata.
Vogliamo davvero biasimarli se quando si parla di shopping si vanno a nascondere sotto alla credenza come dei gattini impauriti e vi guardano spaventati come un cane in mezzo all'autostrada? Lasciateli a casa. Loro saranno più felici e voi più veloci nel destreggiarvi tra un'occasione e l'altra. E soprattutto ci perdoneranno se per compensare la loro mancanza abbiamo speso qualche euro in più del previsto.

Nessun commento:

Posta un commento