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mercoledì 22 gennaio 2014

Donne vs calcio

Vi giuro che ci ho provato. Mi sono impegnata a fondo per capire il calcio e il fascino che esso esercita sui nostri uomini, ma dopo svariati tentativi ci ho rinunciato. Questa non è altro che la cronaca di una partita persa in partenza.
La donna media apprezza il calcio quanto l'uomo medio apprezza che gli vengano pestati i piedi con un tacco a spillo. E io non faccio eccezione alla regola. In realtà mi sono sempre sentita un genio per aver capito cosa sia il fuorigioco. Mio padre me l'ha dovuto spiegare solo una decina di volte. È una cosa di cui vado particolarmente fiera. Trattasi di fuorigioco quando il giocatore che prende la palla si trova oltre la linea dei difensori. Una regola così contorta che sospetto ci sia lo zampino di una donna. Eppure gli uomini, con il loro cervello lineare riescono a capirla. E noi donne, famose per i nostri ragionamenti intricati come il labirinto del Minotauro, non riusciamo a capirlo. È più forte di noi.
Comunque, trovandomi a uscire con un ragazzo mediamente appassionato di calcio, ho cercato di capire cosa ci trovasse di così entusiasmante. Più volte ho dichiarato "stasera mi impegno e guardo la partita dall'inizio alla fine". Regolarmente, dopo aver ammirato attentamente gli addominali dei tizi nello spogliatoio, riuscivo a distrarmi e a perdermi il calcio d'inizio. A quel punto era inutile proseguire l'esperimento. E così non ho mai visto una partita dall'inizio alla fine. Ma neanche metà. È capitato che mio padre mi dicesse "Eleonora, guarda un attimo cosa succede che io devo fare questa cosa, così poi mi racconti". E regolarmente perdevo di vista il televisore e non mi rendevo nemmeno conto che qualcuno avesse segnato o che qualcun altro fossebstato espulso. Che ci devo fare? Sono negata.
E così, non potendo capire il calcio, ho cercato di capire gli uomini che lo seguono. Tanto per cominciare ho sfatato il mito del multitasking come prerogativa femminile. Anche gli uomini sanno essere multitasking. Ma solo se questo viene applicato al calcio. Un uomo è in grado di guidare, seguire la radiocronaca e sostenere una conversazione a tema calcistico contemporaneamente. Non chiedetegli però di ascoltare un vostro racconto mentre cerca parcheggio perché va oltre le sue capacità. Ma come è possibile? Non parliamo poi di effettuare contemporaneamente due attività complesse come giocare a un videogioco e rispondere alla domanda "quanto zucchero vuoi nel the?". Non ci può proprio riuscire.
Un'altra cosa che non capisco sono le trasmissioni che parlano di calcio. Tizio ha fatto fallo, Caio ha simulato, lì c'era un rigore, là non c'era il fuorigioco. Vanno avanti ore a piangere sul latte versato e a rimuginare. Ore e ore di dibattiti su cose che ormai sono così. Mettetevi l'anima in pace. Però se la loro dolce metà chiede loro un'opinione la risposta è monosillabica. "Amore, cosa ne pensi dell'aborto?" "No." "Tesoro, cosa pensi della fecondazione assistita?" "Sì." Figuriamoci se poi l'argomento è introdotto senza enfatizzare il punto di domanda: "Sai, Tizia è rimasta incinta di uno conosciuto in discoteca e ha deciso che lo tiene anche se i suoi non sono d'accordo". Silenzio di tomba. "Amore, hai sentito?" "Sì" "E..?" "E cosa?" "Cosa ne pensi??" Sguardo vacuo seguito da "Contenta lei!". Va beh, ok. Ci rinuncio.

1 commento:

  1. Ciao carissima, se passi qui...... c'è una sorpresina per te!

    http://hermioneat.blogspot.it/2014/02/sono-felicissima.html

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