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venerdì 28 giugno 2013

Uomini (troppo) curati

Vagando nel reparto dedicato ai prodotti per la depilazione mi è caduto l'occhio su un articolo: la crema depilatoria per gli uomini. Ora, che gli uomini si depilino non è certo una novità. Ma perchè non possono usare la stessa crema che usiamo noi? Si vergognano perchè è rosa? Possono sempre dire che è per la sorella o per la mamma. Il rosa mina il loro ego di supermacho supersexy? Beh, tesoro, se non ti si rovina l'ego a depilarti come una top model, non credo sia il colore della crema che fa la differenza.
Che poi gli uomini sono sempre approssimativi. Anche nella depilazione. So di uomini che si depilano solo le caviglie per poter mettere i pantaloni arrotolati sul fondo senza che esca il pelo da Setter irlandese. E di uomini perfettamente depilati nelle parti intime ma con le gambe più pelose di quelle di King Kong. E quelli che si depilano il petto e poi lasciano la ricrescita che da lontano pare una rara malattia dermatologica? Io dico, ti vuoi depilare? Fallo bene.
E vogliamo parlare di quei tipi da spiaggia superabbronzati e superdepilati che di solito risultano tutti lucidi e luccicanti? Quel lucido effetto bagnato che non capisci se sono appena usciti dalla doccia (poco probabile), sono sudati marci (altamente probabile) o cosparsi di olio abbronzante (possibilità da non esludere). Mi spiegate quale sarebbe lo scopo di essere più lucidi di una palla da bowling, più luccicanti di un cristallo Swarovski e più unti di una sardina sottolio?
Certo che però gli uomini sono furbi. Loro si depilano, sì. Ma cercando di evitare i metodi dolorosi. Qualche raro esemplare va a fare la ceretta dall'estetista, ma nessuno usa il Silk épil. Di quello hanno paura. Quando lo vedono avvicinarsi ai loro peli fanno delle facce da film horror. Poi loro sono un po' come i cani, si spaventano già solo per il rumore che "quel coso" produce. E allora come fanno a depilarsi? Semplice! Con la crema. O, peggio, con il rasoio. Ma bravi. Già avete dei peli più grossi e spessi delle sequoie secolari, passateci pure il rasoio così diventano più robusti dell'Empire State Building. Fate pure. Intanto siamo noi che poi ci scartavetriamo la faccia accoccolandoci sul vostro torace più ruvido di una grattugia. Ma cosa volete che sia, siamo abituate al Silk épil, noi.

giovedì 27 giugno 2013

A prova di bomba

Avete mai pensato al fatto che, se vi trovaste molto vicini a una bomba che esplode, del vostro orologio non rimarrebbe più nulla? Con buone probabilità non rimarrebbe più nulla nemmeno del vostro braccio, ma quello non l'avete pagato, quindi cosa ve ne importa? L'importante è avere ancora un orologio, anche se poi non si ha più un braccio su cui portarlo.
Deve essere questo il ragionamento che ha condotto Kaventsmann Uhren a sviluppare il Kaventsmann Triggerfish Bronze A2, un orologio che sopravvive a tutto. Pare che resista a pressioni equivalenti a un'immersione a 3000 metri e all'esplosione di 4 kg di C4 a distanza di un metro. Eh si. Per testarlo è stato chiesto l'aiuto dell'esercito americano (loro di C4 ne hanno sempre in abbondanza) e il costruttore, dopo l'esplosione, ha modificato i pezzi che si erano danneggiati in modo da renderlo veramente indistruttibile.
Pare che abbiano usato i materiali con cui sono fatti i piloni dei ponti. Fatemi parlare con chi l'ha ideato, per favore. Ma come ti viene in mente? Cioè, tu produci orologi, un bel giorno ti svegli e decidi di creare un'opera immortale? Poi, come la smaltiamo la tua creazione, genio dell'immortalità? Se non si disintegra con il C4 figuriamoci se si decompone come le bucce di banana. E soprattutto, secondo te, se io sto per finire in cenere, mi frega qualcosa che il mio orologio possa essere ereditato dai miei figli?
Voglio essere ottimista. Voglio pensare pensare che questo orologio verrà dato in dotazione ai militari nelle zone di guerra in modo da facilitare il riconoscimento dei corpi in seguito a esplosioni, incendi e disastri vari. Anche se credo di sbagliarmi. Probabilmente finirà nelle mani di qualche riccone che al massimo corre il rischio di sbagliare un colpo nella partita a golf con il suo socio in affari. In un ulteriore slancio di ottimismo potrei pensare che i materiali usati per l'orologio verranno presi in considerazione per la fabbricazione di tute e caschi di protezione. Ma non ne sono molto convinta. Penso che rimarrà un gadget supercostoso e pressochè inutile per chi potrà permettersi di comprarlo. Alla fine va sempre così: chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane.

mercoledì 26 giugno 2013

Gardaland a luci rosse

Se in un giorno di inizio estate decidi di portare tuo figlio a Gardaland ti puoi aspettare di tutto, ma non di trovare Sara Tommasi che fa lo spogliarello nella fontana del parco divertimenti. E invece eccola lì. Una novella Anita Edberg che invece della Fontana di Trevi si accontenta della fontana di Prezzemolo. Pare che sia entrata nella fontana per cercare refrigerio e, già che c'era, abbia mostrato il davanzale a grandi e piccini.
Da quando ho appreso questa notizia continuo a chiedermi cosa ci facesse Sara Tommasi a Gardaland. Non mi sembra un posto che quelle come lei frequentano. Passare da Saint Tropez al lago di Garda è già una caduta di stile. Figuriamoci uscire dal Billionaire per entrare nella casa di Prezzemolo. Quando si dice dalle stelle alle stalle (con tutto il rispetto per Gardaland). Magari stava cercando spunti per un nuovo film porno. Non mi sembra un luogo ad alta carica erotica, ma qualcuno sicuramente apprezzerebbe un film a luci rosse in un parco divertimenti. A me sembrerebbe un attimino squallido, però i gusti sono gusti.
Chissà quale sarà la sua prossima impresa? Una cosa a tre con Topolino e Pippo nel castello della Bella Addormentata di Disneyland Paris? O ci lanciamo direttamente verso la conquista del Walt Disney World Resort in Florida? Lo scopriremo solo vivendo. Nel frattempo il web attende impaziente la pubblicazione delle foto dell'impresa sul suo profilo Facebook.
La cosa triste di questa vicenda è che attorno alla fontana si è radunata una folla di genitori con bambini. Mamme? Papà? Ok, che i vostri figli ormai cono abituati a gente scosciata e mezza nuda in TV a tutte le ore del giorno e della notte, ma magari li portiamo a vedere lo spettacolo dei delfini e delle foche invece delle tette della Tommasi? Cosa ne dite? Intanto tempo qualche anno e i vostri figli guarderanno tutte le tette che vogliono su YouPorn. Voi invece le potete guardare già adesso, quindi evitiamo di stare imbambolati davanti a quella fontana. Già che siete a Gardaland approfittatene e guardate i delfini. Quelli, tra qualche anno, potrebbero essere estinti, a differenza delle pornostar.

martedì 25 giugno 2013

Rapiti per gioco

Alzi la mano chi vorrebbe essere rapito e torturato. Immagino che l'abbiate alzata in pochi. Come siete "out". Si vede che siete dei poveri italiani provincialotti sempre indietro rispetto alle nuove tendenze.
Negli USA si che ne capiscono. Loro sì che sanno quali sono i valori e le cose che contano nella vita. Ad esempio essere rapito e torturato è un must oggigiorno. Certo è che i poveri rapitori hanno troppo da fare per poter accontentare tutti. E così ci ha pensato un certo Adam Thick, ex falsario. Questo genio del crimine ha messo su un'impresa alquanto originale. Si chiama "Extreme Kidnapping" e offre una vasta gamma di rapimenti e torture su richiesta. Per la serie, esistono i carnefici perchè esistono le vittime.
Pare che funzioni così. Tu, vittima volenterosa, chiami e dici cosa vorresti. Vuoi essere legato a uno spiedo e messo sul fuoco come un pollo in rosticceria? No problem. Vuoi essere cosparso di spray urticante? Subito accontentato. Vuoi essere colpito ripetutamente con una pistola elettrica? Basta chiedere. Dopo che hai espresso le tue volontà, la tua richiesta viene presa in carico. A quel punto lasciano passare un po' di tempo per ottenere l'effetto sorpresa e un bel giorno ti vengono a prendere. Ti prendono e ti torturano come piace a te. Una specie di evoluzione del sesso sadomaso, senza sesso però. Vi starete chiedendo cosa succede se non riuscite più a sopportare le torture. Ecco, proprio per questo viene concordata una parola d'ordine che il cliente deve dire per far sì che il rapitore si fermi.
Certo che c'è della gente ben strana in giro. Io però non sono d'accordo con la storia della parola d'ordine. Hai voluto essere rapito e torturato? Allora io adesso ti torturo e se non lo sopporti avevi solo da pensarci prima. E poi credo che non abbiano considerato una possibilità neanche troppo remota. Negli States ogni giorno viene rapito qualcuno. Pensate che coincidenza se uno che ha contattato questa ditta venisse rapito davvero e non per gioco. Ci sarebbe da ridere. O da piangere. Dipende dai punti di vista.
A parte gli scherzi, comunque, la trovo una cosa molto squallida. Non per fare la moralista, ma su certe cose non c'è da scherzare. Soprattutto negli Stati Uniti, dove al mattino un pazzo si sveglia e fa una strage. Credo che desiderare di essere rapiti sia un po' irrispettoso nei confronti di chi viene davvero rapito e torturato, senza parole d'ordine di sicurezza. Ma io sono italiana, queste cose non le capisco.

lunedì 24 giugno 2013

Bellezza in eccesso

Fino a ieri pensavo che non si potesse essere troppo belle per fare qualcosa. Dopotutto anche l'attrice di Ugly Betty, che sarebbe troppo bella per la sua parte, riescono a sistemarla in modo che sia adeguata al ruolo. Quindi pensavo che al massimo si potesse essere "non abbastanza belli" per fare qualcosa. Magari un uomo non abbastanza fisicato per fare la pubblicità degli slip di D&G. O una donna con una pelle non abbastanza perfetta per fare la pubblicità di una crema antirughe. O un cane con il pelo non abbastanza lucido per fare la pubblicità dell'antipulci.
Certo non mi aspettavo che si potesse essere troppo belle per fare pugilato. E invece si. L'attrice sudcoreana Lee Si-Young ha temporaneamente abbandonato lo spettacolo per realizzare il suo sogno di partecipare alle selezioni per le Olimpiadi. E ha vinto l'incontro. Se al suo ingresso nel ring gli spettatori hanno sogghignato all'idea che l'attrice potesse minimamente sperare di vincere, quando poi ha vinto davvero sono rimasti a bocca aperta. E dato che avevano la bocca aperta hanno pensato bene di usarla per parlare. Ma ovviamente non si sono sprecati in complimenti. Ne hanno ammesso di essersi sbagliati nel giudicare un pugile solo dalle apparenze. No. Cosa hanno fatto? Hanno detto che è stata avvantaggiata dai giudici perchè era troppo bella. Certo! E magari l'avversaria si è fatta riempire di cazzotti perchè era affascinata dalla sua bellezza. Oppure non l'ha colpita a dovere per paura di rovinarle la carriera oltre alla manicure.
Se vogliamo dire delle cazzate, diciamole. Ma quando è troppo è troppo. Sinceramente io non so più che cosa voglia la società da noi donne. Dobbiamo essere belle, magre e sorridenti. La nostra vita, secondo le pubblicità, dovrebbe essere una continua ricerca del dentifricio più sbiancante, della crema più rassodante e della dieta più efficiente. E mentre diventiamo scheletriche, sode e con denti più bianchi di un vestito da sposa, non dobbiamo smettere di cucinare e fare figli, cose che apparentemente sono incompatibili con l'essere delle top model. Una volta che siamo diventate così belle da rasentare la perfezione, penserete che la strada sia in discesa. E invece no. Perchè se sei bella non puoi avere altri meriti se non quello di aver aperto le gambe davanti a chi contava. Forse, cari uomini, il problema non siamo noi che apriamo le gambe. Siete voi che ogni volta ci cascate come delle pere.

venerdì 21 giugno 2013

Hobby costosi

Certi uomini sono proprio fissati con la loro auto. Se potessero se la porterebbero a letto. La lavano, la asciugano, la lucidano, le danno la cera. Oggi, per gli uomini che farebbero di tutto per la loro auto c'è un nuovo fantastico prodotto.
Si chiama goldRush Rally ed è la cera per auto più costosa del mondo. Costa solo 65.000 sterline ed è prodotta dalla Mitchell&King. Vi starete chiedendo se per caso è fatta d'oro. E infatti si. Al suo interno contiene della polvere d'oro che teoricamente dovrebbe far luccicare la macchina come un albero di Natale.
Una cera così, ovviamente non può stare in un barattolino da quattro soldi. Infatti il barattolo è in titanio placcato oro 24 carati e costellato si cristalli Swarovski. Se già state scuotendo la testa con disappunto, aspettate di sentire il resto. Nel prezzo sono compresi due anelli d'oro (24 carati, ovviamente) e, udite udite, l'applicazione della cera da parte di un tecnico approvato dalla ditta produttrice.
Inutile dire che questa cera costa più di molte macchine. Ma io mi sto chiedendo che significato hanno i due anelli allegati. Sono per chiedere all'auto di sposarti? Sembra una di quelle stupide televendite in cui insieme al set di pentole ti "regalano" una collana di diamanti. Ma che senso ha? Cosa se ne fa il tizio, peraltro ricchissimo, che ha comprato la vostra cera di due anelli? Li regala a sua moglie per scusarsi del troppo tempo che dedica alla macchina? Io mi auguro di no. Anche perchè se per la tua auto spendi 65.000 sterline di cera, come minimo per farti perdonare mi fai disegnare un pezzo unico da Cartier. O da Bulgari. O da Tiffany. O dove ti pare, basta che spendi più di quello che hai speso per l'auto.
Però carina l'idea del tizio che viene ad applicarti la cera. Ne deduco che la confezione di cera basti per una sola applicazione. Se no a sto tizio fanno fare la via crucis avanti e indietro da casa tua. Certo che 65.000 sterline per dare la cera una volta alla macchina sembra un po' esagerato. E avere la macchina che brilla dà un po' nell'occhio. Se sei ricco e single e decidi di comprarti quella cera sei rovinato. Tempo due giorni e hai la coda fuori dalla porta di donzelle pronte a sposare te e il tuo patrimonio. Beh, però almeno risparmi sulle fedi, te le regalano con la cera. Meglio di un'agenzia matrimoniale.

giovedì 20 giugno 2013

Panni sporchi in TV

Come si diceva una volta? Ah si. "I panni sporchi si lavano in casa". A quanto pare è passato di moda. Al giorno d'oggi sembra che lavare i panni sporchi in TV sia un must. E non mi sto riferendo alle pubblicità dei detersivi.
Sei così "distratta" che ti sei accorta di essere incinta solo quando hai partorito tuo figlio nel bagno di un autogrill scambiando le doglie per gli effetti di un'intossicazione alimentare? Vai in TV. Tu e tuo marito non fate più sesso da quando è nato il vostro adorabile bambino? Vai in TV. Vivi in una casa che sembra una discarica e hai accumulato più ciarpame tu in 5 anni di quello che puoi trovare nei mercatini dell'usato di tutta Italia? Vai in TV. Hai viziato tuo figlio fino a farlo diventare una palla di lardo che cammina (a fatica)? Vai in TV. Non sai gestire i tuoi irritanti e strillanti bambini che occasionalmente ti prendono anche a calci? Vai in TV. Hai un disturbo che ti tormenta da anni ma ti vergogni a parlarne al tuo medico? Vai in TV.
Ormai la TV può risolvere tutti i nostri problemi. Dalla manicure alla casa dei sogni. Per qualunque problema c'è un esperto ad hoc. Per la carità, niente in contrario al fatto di farsi rifare la casa, la manicure o il guardaroba da gente più o meno esperta. Dopotutto è gratis. Ma ci sono cose che non capisco proprio.
Se hai una "malattia imbarazzante" per la quale ti vergogni ad andare dal tuo medico di famiglia, perchè non ti vergogni a spiattellare il tuo disturbo davanti a una telecamera? Se tuo figlio è un piccolo obeso, perchè non vai da un bravo dietologo e non gli fai fare un po' di sano sport? Se nella coppia non c'è più il feeling di una volta, perchè non fai un po' di terapia di coppia in privato? Perchè dovete comunicare a reti unificate che non siete stati capaci di crescere i vostri figli educandoli come si deve? Perchè dovete aspettare che venga l'esperta di turno a farvi buttare via le schifezze che avete accumulato in 10 anni di malattia mentale non curata?
Ma ci pensi che poi magari la gente che ti vede per strada ti riconosce? O magari i tuoi vicini hanno visto proprio la puntata in cui c'eri tu alle prese con la "sex therapy". Io mi vergognerei come una ladra. Ma per fortuna non sono tutti come me. Altrimenti in TV ci sarebbero tanti esperti senza lavoro. E io avrei un argomento in meno su cui scrivere.

mercoledì 19 giugno 2013

Prendere gli esami di petto

E' periodo di esami. Chi li ha appena iniziati. Chi li ha appena finiti. Chi deve uscire dalle superiori. Chi è già all'università. Ma nessun esame sarà mai come l'esame di ammissione all'Università che si svolge ogni anno in Cina.
Lì si che gli esami sono seri. E che servono a qualcosa. E' quasi una questione di vita o di morte. E' ciò che fa la differenza tra il diventare qualcuno e il rimanere una nullità. La differenza tra la ricchezza e la povertà. E' l'esame che decide del tuo futuro. Quest'anno ci hanno provato in 9 milioni. Ma i posti sono solo 7 milioni. Una guerra all'ultimo sangue.
Noi viviamo in Italia, la patria dei furbetti e dei raccomandati, ma anche dei trucchetti e degli escamotage. Ma non crediate che in Cina siano tutti santerellini. Tra un iPhone e un gadget tecnologico, c'è chi è arrivato a inventare dei dispositivi che simulano i ferretti dei reggiseni. Un'idea geniale. Sessista, ma geniale.
Ed è proprio a causa di quest'invenzione che quest'anno, all'esame di ammissione all'Università cinese, sono stati vietati i reggiseni con il ferretto. Prima di entrare nell'aula si passa sotto un metal detector con lo scopo di rilevare tutti i possibili gadget. Ferretti compresi. La mia domanda è: ma quanto è potente sto metal detector? Io non ho mai visto una donna far suonare il metal detector in aeroporto per colpa di un reggiseno.  Eh, ma i cinesi sono avanti.
Pensate che volevano addirittura vietare di indossare il reggiseno. Motivo? Perchè si può usare per nasconderci le cose. Ma vi pare? Ma secondo voi una si mette a ravanarsi nel reggiseno nel mezzo di un esame? E le mutande? Quelle non possono essere usate come nascondiglio? E cosa dire delle scarpe o degli stivali?
Vi do un'ideona per l'anno prossimo. Dividete i maschi dalle femmine, poi li fate spogliare completamente. Così siete tranquilli che non possono nascondere niente da nessuna parte. Oppure aumentate i posti nelle università. Qualche laureato in più non può far male.

martedì 18 giugno 2013

Assurdità d'ordinanza

E' bastato un primo accenno di caldo perchè i suoi effetti si facessero subito sentire. I sindaci hanno subito sfoderato tutto il loro estro nel produrre le ordinanze più assurde. Una su tutte: divieto di consumare cibi (gelati compresi) e bevande fuori dai locali che non hanno tavolini appositi.
Ma negli anni se ne sono susseguite tante di ordinanze. E altrettanti divieti. Divieto di costruire castelli di sabbia o di scavare buche in spiaggia.. Divieto di indossare zoccoli nel centro cittadino. Divieto di mangiare panini in spiaggia. Divieto di sedersi sui monumenti cittadini. Divieto di dare da mangiare ai piccioni.
Insomma, chi più ne ha più ne metta. Per (nostra) fortuna, questi divieti non sono in vigore tutti insieme in tutte le città. Altrimenti credo che le nostre attività dovrebbero limitarsi a respirare (poco), parlare (a bassa voce) e camminare (senza zoccoli).
Io cerco di capire le ragioni che spingono i sindaci a partorire questi divieti, ma a tutto c'è un limite. Capisco che non faccia piacere cadere nelle buche gigantesche dei ragazzini mentre si sta tranquillamente camminando sulla spiaggia. Capisco che non faccia piacere abitare sopra una gelateria se poi la gente si assembra tutte le sere fino all'ora beata. Capisco che gli zoccoli facciano rumore e che i piccioni siano sporchi e fastidiosi.
Certo è che, se ognuno potesse vietare tutto quello che lo infastidisce, la libertà personale sarebbe pressochè nulla. A me ad esempio danno fastidio le urla per strada. O le macchine con la musica così alta che le senti a distanza di un km. O la gente che puzza di sudore stantio. Ma non mi risulta che ci sia un'ordinanza che obbliga la gente a lavarsi o a usare un deodorante.
Sindaci, dovreste spiegarmi alcune cose. Se non lo mangio per strada dove lo dovrei mangiare il gelato? Me lo metto in borsa per mangiarlo a casa? E gli zoccoli nel centro cittadino? Gli zoccoli fanno rumore solo in centro e sul lungomare no? Ma se io me li metto per andare in spiaggia e poi per caso decido di fare un giro in centro? Secondo voi vado a casa a cambiarmi le scarpe? E se uno si sente male (capita con il caldo) e si siede su un monumento per evitare di svenire? E' meglio se sviene in mezzo a una strada? A quando il divieto di respirare?
Preoccupatevi delle buche sulle strade che fanno cadere giovani e vecchi. O degli spacciatori davanti alle scuole. O dei furti. O degli stupri. Quando avrete risolto tutti questi problemi, allora potrete modellare la città a vostra immagine e somiglianza a suon di ordinanza. Ma prima ci sono altre priorità.

lunedì 17 giugno 2013

Per apparire bisogna soffrire

Che per apparire si debba soffrire è una cosa nota. Così come è noto che, di questi tempi, l'apparenza conta molto. Ben lo sappiamo noi donne, che ci sottoponiamo periodicamente a torture quali la ceretta o il silk-epil. O ci costringiamo a diete ferree di cui raramente abbiamo davvero bisogno. Però a tutto c'è un limite.
Pare che l'ultima moda in Venezuela, dove l'aspetto fisico e l'apparenza per le donne contano davvero molto, sia un nuovo e miracoloso metodo per dimagrire. Non per niente si chiama "Miracle Patch". Avete presente quando si dice "l'unico modo per dimagrire è non mangiare"? Beh, per soli 150 euro in Venezuela ti fanno passare proprio la voglia di mangiare. Basta sottoporsi a un piccolo intervento che prevede l'apposizione di una specie di "cerotto" sulla lingua. Il cerotto in questione è ricco di piccole sporgenze che rendono dolorosissimo mangiare qualunque cibo solido. Il soggetto (o meglio, la soggetta) che si sottopone all'intervento inizierà a mangiare solo cibi liquidi per evitare il lancinante dolore provocato dalla diabolica invenzione. E così dimagrirà. A vista d'occhio. Fino a 10 kg in un mese.
Piccolo problema: non di soli liquidi vive l'uomo. E nemmeno la donna. Quindi questo ordigno va rimosso dopo un mesetto per evitare che l'effetto sia davvero eccessivo. Inoltre, può essere doloroso anche parlare o dormire. E soprattutto, dato che il malefico cerotto è di materiale poroso, c'è il rischio che la pelle della lingua lo inglobi facendolo diventare permanente. Sicuramente sarebbe un modo per rimanere magre a vita. Un modo per nulla salutare e molto doloroso, a mio modesto parere.
Siamo ai livelli delle torture medievali. E' vero, le pazze che se lo fanno applicare sono consenzienti a differenza dei poverini torturati nel Medioevo. però è comunque circonvenzione di incapace. Quelle persone sono da far interdire e da far visitare da uno psichiatra molto bravo. E' pura follia. Peggio di questo c'è solo farsi cucire la bocca per non mangiare. Oh no, credo di aver appena dato un'idea malsana a qualche altro matto.
Vorrei chiedere una cosa alle persone che si lanciano in questa avventura del cerotto miracoloso. Quello che vi chiedo è: ma perchè? Si, ok, per dimagrire, quello l'ho capito. Ma perchè così? Perchè non seguire una dieta sana ed equilibrata? Perchè non  fare un po' di esercizio fisico? E' davvero più semplice farsi torturare per un mese piuttosto che controllarsi quando ci si siede a tavola? Intanto comunque la fame la patite lo stesso. E se poi ingrassate di nuovo? Miracle patch 2 - Il ritorno?

venerdì 14 giugno 2013

Amore eterno

Dopo 63 anni insieme, Marcello e Maria si sono spenti nello stesso momento. Pur essendo a 15 km di distanza e senza sapere della morte dell'altro. Marcello e Maria sono, o meglio erano, due persone anziane, rispettivamente di 90 e 92 anni. Lui, ricoverato per una caduta, è mancato in ospedale. Lei, nello stesso momento, ha avuto un attacco di cuore a casa sua. Dopo una vita in simbiosi non poteva che andare così.
Credo che sia la storia più dolce che abbia mai sentito. Una storia di amore vero, un amore che ha superato le piccole e grandi difficoltà della vita di tutti i giorni. Un amore che è durato fino alla fine, con alti e bassi. Non quell'amore finto che ci raccontano nelle fiabe, nei romanzi, nei film. Non conoscevo Marcello e Maria, ma me li immagino come i miei nonni. Una di quelle coppie "vecchio stampo" che insieme ne ha viste tante. Persone che sono sopravvissute alla guerra e che non si fanno prendere dal panico per cose inutili.
Certo, non hanno niente a che vedere con le "coppie" a cui siamo abituati. Coppie che prima o poi scoppiano. E scoppiano per motivi che sembrano assurdi. Magari perchè lui lascia i calzini in giro. O perchè lei spende troppi soldi. Qualche volta perchè non si riesce a mettersi d'accordo sui figli. Altre volte per un tradimento. Ma alla fine il motivo è sempre lo stesso: la mancanza di compromessi.
Si, perchè quando ci raccontano le grandi storie d'amore che ti consumano l'anima nessuno ci parla dell'importanza dei compromessi. L'importanza del "do ut des" nella vita di tutti i giorni. E nella vita di coppia soprattutto. Gli amori dei romanzi sono quasi sempre un "tutto o nulla". Nelle fiabe il principe azzurro è perfetto (e a mio parere anche un po' gay) e la principessa il più delle volte manca di iniziativa.
Il principe azzurro non lascia i calzini in giro. Non segue il calcio in TV. Non alza la voce e tanto meno le mani. Non si dimentica dell'anniversario o del compleanno. E soprattutto non esiste. Così come non esistono le principesse buone, gentili, generose e canterine che ci vengono proposte nelle storie per bambini. Nella realtà, Cenerentola avrebbe già compiuto tre omicidi (matrigna e sorellastre). E Biancaneve di sicuro non si rovinerebbe la manicure per fare da colf in nero ai sette nani.
L'unica cosa che davvero esiste è l'amore, quello vero, per quanto difficile da trovare e da coltivare. Un amore reale e duraturo. Come quello di Marcello e Maria. Un amore eterno.

giovedì 13 giugno 2013

Scritto in piccolo

Diciamocelo, tutti abbiamo qualcosa da nascondere. E ovviamente anche chi cerca di venderci fumo non è da meno. Ci sono cose che sono scomode da dire. Però in genere queste cose vanno dette. Come fare?
Sinceramente, io mi sento presa per il culo. Capisco le ragioni che ti spingono a scrivere piccolo piccolo, magari in bianco su sfondo giallo, che quel medicinale "può avere effetti collaterali anche gravi". Capisco che sei obbligato a scrivermi che se uso "Persona" come contraccettivo non sono protetta da HIV e malattie sessualmente trasmesse. Capisco anche che sei tenuto a dirmi che bisogna bere con moderazione o che non posso passare la giornata a giocare a "10elotto" (come dimenticare il fatidico "gioca senza esagerare").
Però, cari pubblicitari, cercate di capire le nostre di ragioni. Se uno è ignorante e non sa certe cose (e ce ne sono tanti) e si mette a usare il vostro nuovo contraccettivo e si prende la sifilide, non è bello. E' vero, a voi non frega niente perchè l'avete scritto piccolo piccolo nella pubblicità. Però il tizio la sifilide se la tiene. O meglio, la diffonde.
Se voi ci martellate gli zebedei con il superenalotto, il gratta&vinci e il 10elotto, poi la gente prima o poi si gioca la casa. E non potete dire di giocare con moderazione come se fosse una cosa controllabile. Il gioco crea dipendenza. E' un dato di fatto. E allora lo vogliamo scrivere bene nero su bianco? Ovviamente no, perchè avete paura di perdere dei "clienti". Ma state tranquilli, i clienti non li perdete. La gente se ne frega di certe cose. E vogliamo parlare delle pubblicità degli alcolici? L'alcolismo secondo voi si combatte dicendo alla gente di non esagerare? O meglio, scrivendoglielo con caratteri microscopici?
Buona parte di queste cose si sanno. E spesso si fa finta di niente. La gente non smette di bere alcolici solo perchè possono portare all'alcolismo. Così come gli accaniti giocatori del lotto non ammetteranno mai di essere dipendenti. E nessuno rinuncerebbe a un farmaco per il mal di testa solo perchè può avere degli effetti collaterali. E allora perchè nascondere la polvere sotto al tappeto?
Vi chiedo un favore: se siete obbligati a scrivere una cosa per non incorrere in problemi legali, scrivetela in modo che sia leggibile. Almeno evitate di farci passare per fessi.

mercoledì 12 giugno 2013

La giusta via di mezzo

Arrendiamoci, siamo circondati. Siamo circondati dal cibo in TV. Nel bene e nel male. Nella buona e nella cattiva sorte. In salute e in malattia. Io e il mio stomaco chiediamo pietà. Ormai ho fame a tutte le ore del giorno a forza di vedere cibo più o meno sano che mi scorre davanti agli occhi.
Ormai basta accendere la televisione a una qualsiasi ora e fare un po' di sano zapping per trovare almeno un programma che parli di cibo. E attenzione, ho detto cibo. Non ho detto cucina. Si, perchè se prima c'erano Antonella Clerici e Benedetta Parodi a farci venire l'acquolina in bocca, adesso i programmi pro-cibo dividono il palinsesto con i programmi anti-cibo. Programmi in cui uno o più obesi, con l'aiuto di uno o più esperti, intraprendono la strada del dimagrimento e dell'alimentazione sana.
Non fraintendetemi, apprezzo moltissimo questi programmi. Adoro vedere i concorrenti di Masterchef che si destreggiano ai fornelli o il Boss delle torte che crea meraviglie ipercaloriche. Mi appassiono moltissimo alle sfide improponibili di Man vs Food e amo il cibo di strada di Street Food. E che dire della gioia dei piccoli e grandi obesi che riescono a dimagrire e a sentirsi bene con se stessi? Impareggiabile.
Però sembra di essere in un conflitto armato. Da una parte pasticceri e chef più o meno professionisti che creano meraviglie dolci e salate. Dall'altra personal trainer che farebbero impallidire un nazista. Da un lato esperti di cibo di strada e uomini che si lanciano in sfide contro il cibo. Dall'altro intere famiglie oversize e dietologi pronti a dichiarare guerra ai grassi saturi.
Suppongo che questi programmi siano pensati per un determinato target di pubblico. Alle persone magre e in salute insegnate a cucinare e a quelle extralarge e piene di acciacchi insegnate a dimagrire. Giusto? Sono sicura che l'intento sia quello. Però non sono sicura che le cose vadano davvero così. Secondo me va a finire che Masterchef e Torte in corso vengono guardati da chi in realtà avrebbe bisogno di guardare Tesoro, salviamo i ragazzi! e The biggest loser. Mentre i consigli per un'alimentazione sana vengono seguiti da chi avrebbe bisogno di una dieta all'ingrasso. Va sempre a finire così. E' difficile trovare la giusta via di mezzo. Soprattutto quando si tratta di cibo.

martedì 11 giugno 2013

A pesca di tesori

Tutti i bambini sognano di andare a caccia di tesori. Ma non sanno che è molto meglio andare a pesca. A pesca di tesori. A New York. Eh si, avete capito bene. A New York c'è un tizio che va di tombino in tombino e di grata in grata a pescare oggetti caduti agli indaffarati newyorkesi. E non è un hobby. E' un lavoro. Un lavoro redditizio.
Le grandi scoperte si fanno sempre per caso. Ed è per puro caso che Eliel Santos un giorno si è imbattuto in un uomo che cercava disperatamente un fabbro in mezzo a Manhattan perchè gli erano cadute le chiavi di casa in un tombino. Santos è entrato in una ferramenta, ha comprato qualche attrezzo e, come per magia, ha tirato fuori le chiavi dal tombino. Il proprietario delle chiavi ha tirato fuori 50 dollari come ricompensa e Santos ha inventato un nuovo lavoro. E così ogni giorno recupera oggetti luccicanti, più o meno costosi, da quei buchi neri che sono i tombini di New York.
Certo, a volte pesca solo monetine. Ma altre volte pesca gioielli. O iPad. O iPhone (maledizione agli smartphone supersottili). Vi chiederete quanto si possa guadagnare in questo modo. Beh, ve lo dico io. Tanto. Anche 1.000 dollari al giorno. Probabilmente in una settimana guadagna più di molta altra gente in un intero mese. Che dire? Complimenti per l'iniziativa. Chissà che professione ha messo sulla carta d'identità? Cacciatore di tesori? Pescatore da tombino? Recuperatore seriale?
Inutile dire che, per quanto i manager di Manhattan siano super-indaffarati e super-distratti dai loro mille problemi, i giorni più redditizi sono quelli successivi alle sbronze di massa. Come il giorno dopo la Parata di San Patrizio. Caos e gente ubriaca. Un'accoppiata vincente per le voraci grate di New York. E un bottino niente male per il nostro pescatore metropolitano. Inoltre, i giorni migliori sembrano essere dal giovedì alla domenica. Il lunedì, invece, vacche magre. Ora scusate, devo andare a comprare una canna da pesca e un biglietto per New York City.

lunedì 10 giugno 2013

Come da contratto

Se sei Mark Zuckerberg il minimo che tu possa fare prima di sposarti è far firmare un contratto pre-matrimoniale alla tua futura sposa. Si sa, meglio prevenire che curare. Certo, non è molto romantico regolamentare un divorzio prima ancora di sposarsi. In teoria quando ci si sposa si dice "finchè morte non ci separi". Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Come biasimare un miliardario perchè mette al sicuro il proprio patrimonio? Dopotutto noi donne sappiamo essere molto voraci in fatto di soldi.
Ma se sei la futura Mrs Zuckerberg, cosa potrai mai voler inserire nel contratto pre-matrimoniale? Di certo non hai nulla da temere per i tuoi soldi. E allora? Vuoi forse firmare il contratto senza pretendere neanche una piccola clausola? Ovviamente no. Cosa ci può essere di meno romantico di un contratto pre-matrimoniale? Un contratto pre-matrimoniale che regolamenta la vita di coppia. Oh si, cari miei. Avete proprio capito bene.
Pare che Lady Zuckerberg abbia inserito nel contratto l'obbligo di fare sesso almeno una volta a settimana. Intanto la ringrazio per aver sfatato il mito della donna che non ha mai voglia di fare sesso e accampa scuse più o meno assurde per rifilare l'ennesimo due di picche al suo compagno. Grazie di cuore. Però io mi sono anche posta delle domande. Siamo sicuri che tra qualche decina d'anni (se il matrimonio durerà abbastanza) avrai ancora voglia di farti sbattere a destra e a sinistra da un Mark un po' anzianotto una volta alla settimana? Poi fammi capire, se al settimo giorno non ti è ancora saltato addosso cosa fai? lo leghi al letto e abusi di lui? O lo attendi sulla porta armata di mattarello? E se per una volta fossi tu a non avere proprio voglia? Ognuno a casa sua fa come gli pare, ma mi sembra un po' rischioso avanzare queste pretese.
Di questo passo dove andremo a finire? Firmeremo contratti pre-matrimoniali che stabiliscono chi deve portare a spasso il cane? Ci saranno clausole che stabiliscono che bisogna mangiare la pizza almeno una volta a settimana? Verrà regolamentato il numero di figli da sfornare? Più che un matrimonio mi sembra un lavoro a tempo indeterminato.

venerdì 7 giugno 2013

Piccole sorprese

Siamo a Taiwan, patria di un terzo degli oggetti che usiamo quotidianamente (gli altri due terzi vengono dalla Cina). Una donna ottiene il divorzio da suo marito, con cui è sposata da 4 anni. Motivo del divorzio? Il marito ha il pene troppo piccolo. In questo momento gli uomini stanno odiando la protagonista della storia perchè pensano che sia la solita donna ninfomane incontentabile, ma vi assicuro che non è così. L'oggetto in questione è davvero piccolo. Cinque centimetri, non uno di più non uno di meno. Un accendino praticamente. Uno stuzzicadenti. Una gomma per cancellare.
Vi starete chiedendo perchè l'ha sposato. O perchè non si è accorta prima di questo "piccolo" problema. Si dà il caso che per i 5 mesi di fidanzamento il futuro sposo abbia accampato scuse e motivazioni religiose per non fare sesso con la sua amata. Dopo il matrimonio, però, di scuse non ce n'erano più. E così la prima notte di nozze la sposina si è ritrovata di fronte a un piccolo ma grande imbarazzo. Inutile dire che il matrimonio non è mai stato consumato. Lui ha rifiutato di cercare una soluzione al problema e pochi giorni dopo le nozze si sono separati. Due anni dopo lei ha chiesto il divorzio, concessole solo a due anni di distanza.
Sia chiaro, mi dispiace per il problema "intimo" di questo tizio e per i suoi risvolti psicologici, ma trovo questa storia molto ingiusta. E' ovvio che al primo appuntamento non puoi sbandierare in giro le dimensioni del tuo attrezzo, però ci vorrebbe un po' di onestà. Non puoi arrivare alla prima notte di nozze a carte coperte. A un certo punto ti devi costituire. Altrimenti è una truffa bella e buona.
Ho sempre trovato profondamente ingiusto il fatto che noi donne abbiamo tutto alla luce del sole, a differenza vosta. Se hai le tette piccole e il culo cadente non c'è push-up che tenga. Invece gli uomini no. Loro tengono tutto ben nascosto. Certo, è possibile una valutazione approssimativa del fisico. Ma se poi è più peloso di un Grizzly? E se ha la pancia flaccida? Su questi punti ci viene in aiuto la prova costume, ma resta sempre il dubbio: come sarà messo a sud dell'ombelico?
Anche se sinceramente faccio fatica a credere che ci siano uomini che non copulano prima del matrimonio per motivi religiosi, li rispetto. Però a questi soggetti faccio un appello: non volete cedere ai piaceri della carne prima di essere convolati a nozze, ok, però almeno non pretendete che compriamo a scatola chiusa. Quanto meno lasciateci fare un controllo qualità. Giusto una sbirciatina alla merce, visto che sposandovi compriamo il pacchetto completo. Mi sembra il minimo.

giovedì 6 giugno 2013

Feste principesche

C'era una volta un principe azzurro che era un grande fan di Topolino. No, scusate, mi sono sbagliata. Il principe c'è tutt'ora ed è saudita, non azzurro. Però è davvero un grande fan di Topolino&Co, tanto da organizzare la propria festa di laurea a Disneyland Paris. Per la modica cifra di 15 milioni di euro. Alla faccia della crisi.
Si dà il caso che il principino abbia pagato soggiorno e ingresso al parco per di tre giorni a tutti i 70 invitati alla festa. Inoltre ha privatizzato il parco divertimenti: attrazioni chiuse al pubblico, servizio di sicurezza ad hoc, spettacoli scritti da lui, ingresso al parco prima dell'apertura e dopo la chiusura. In pratica il sogno di ogni bambino. E anche di qualche adulto. Come biasimarlo? Se queste cose non le fa lui che è uno sceicco, chi le dovrebbe fare? E poi diciamocelo: tutti gli amanti dei parchi divertimenti in questo momento lo stanno invidiando profondamente.
A me turba una cosa, però. Il parco in quei tre giorni non era completamente chiuso. Questo significa che mentre lui faceva chiudere la Casa dei Fantasmi per averla tutta per sè, qualcuno si è trovato davanti all'attrazione chiusa. E magari questo qualcuno era un padre di famiglia con 2 o 3 bambini urlanti che volevano proprio andare su quell'attrazione. Mi sembra crudele. Per i bambini, ma soprattutto per i genitori. Spiega a tuo figlio in lacrime che non può vedere lo spettacolino con Topolino e Paperino perchè un principe ha monopolizzato il teatro. Voglio dire, già che hai fatto 30 fai 31. Hai speso 15 milioni? Bene, allora aggiungi quello che c'è da aggiungere e chiudi sto maledetto parco. Niente bambini urlanti, niente genitori stressati e niente delusioni cocenti.
Un ulteriore problema e motivo di imbarazzo in questa situazione è il regalo di laurea. Ci pensate? Che cosa regali a uno così? Dire che "ha già tutto" è un eufemismo. E poi il regalo dovrebbe essere proporzionato alla festa. Se a uno che ti offre un aperitivo da 8 euro regali un orologio facendo una colletta con gli amici, al principe saudita cosa regali? La Rolex intera? Probabilmente è l'azionista di maggioranza. Un giacimento petrolifero? Una miniera di diamanti? Sono problemi. Problemi che noi persone normali non abbiamo. Purtroppo o per fortuna.

mercoledì 5 giugno 2013

Salvaslip e pari opportunità

Stavo leggendo una rivista quando la foto di un uomo in mutande ha attirato la mia attenzione. Era una pubblicità di salvaslip. Per uomini. Il succo del messaggio pubblicitario era che se sei un uomo e hai delle perdite di urina ora c'è la soluzione ai tuoi problemi.
A questo punto mi sono venute spontanee diverse considerazioni. Intanto ringrazio chiunque abbia messo quella pubblicità su un giornale per donne. Mi ha fatto davvero piacere. Sicuramente fa sempre piacere vedere un uomo in mutande, soprattutto se in primo piano ci sono addominali e mutande e se l'uomo in questione non supera i 30 anni. Ma la cosa che mi ha fatto ancora più piacere è il fatto che finalmente non siamo più solo noi donne ad avere i problemi. Per anni in televisione e sui giornali non abbiamo fatto altro che sentire pubblicità sui problemi delle donne: il ciclo, il prurito intimo, le perdite di urina.
Adesso finalmente vi abbiamo dato le pari opportunità, cari uomini. Finalmente adesso pubblicizzano anche i vostri di problemi. La disfunzione erettile. L'eiaculazione precoce. Le perdite di urina. Tranquilli, non ringraziateci. E' un piacere sapere che ora non siamo più solo noi ad avere addosso tutti i mali del mondo. Tra l'altro, forse non ci avete fatto caso, ma ultimamente anche le pubblicità dei medicinali per tosse, raffreddore, mal di gola, influenza, rinite allergica e mal di testa hanno come protagonisti degli uomini.
Credo di sapere come è andata la faccenda. Le donne si sono infiltrate nel mondo della pubblicità assecondando i vostri spot assurdi che avevano come protagoniste ragazze con il ciclo che facevano paracadutismo, ragazzine che discorrevano allegramente di prurito intimo e rispettabili signore che puzzavano di pipì in ascensore. Poi, quando sono riuscite a prendere il potere, hanno iniziato a rendere realistici gli spot pubblicitari dipingendovi moribondi sul divano per un po' di mal di testa o completamente isolati dal mondo a causa della rinite allergica. E quando avete abbassato la guardia è cominciato il controattacco: eiaculazione precoce, impotenza, incontinenza. Vedete di prenderla sul ridere se non volete diventare i protagonisti di qualche pubblicità per gli psicofarmaci. E' un consiglio da amica.

martedì 4 giugno 2013

Sesso a portata di..App

Arriva dagli Stati Uniti ed è tutto detto. E' un'applicazione (per gli amici App) gratuita che permette e promette di combinare incontri bollenti con gli amici di Facebook. Si chiama "Bang with friends", per qualcuno è la morte del romanticismo, per altri la manna dal cielo. Certo è che a prima vista non sembra molto romantica come cosa. Ma chi siamo noi per giudicare? Dopotutto fare la prostituta non è romantico ma è un business che non sente la crisi da migliaia di anni. E' così terribile questa App? E' forse più romantico portarsi a letto (o sul divano o sul tavolo della cucina o dove vi pare) uno sconosciuto raccattato in un bar in stile "Sex and the City"? E' forse più romantico avere un trombamico trovato e selezionato dopo lunghe e faticose ricerche?
Diciamoci la verità: fare sesso senza coinvolgimento sentimentale non è una pratica così inusuale oggi. E allora perchè non sfruttare quel grande social network che è Facebook per combinare l'incontro? Se me lo concedete, il tizio che ha pensato questa applicazione è un genio. Un po' perverso, ma genio. Io non sono particolarmente interessata a fare sesso a caso, ma sarei curiosa di parlare con qualcuno che ha usato questa applicazione per avere un feedback al riguardo.
C'è solo una cosa che mi lascia perplessa ed è l'aspetto logistico della faccenda. Come funziona? Il partner viene selezionato random come l'avversario casuale su Ruzzle? Oppure si invia una richiesta di "trombamicizia" al tizio (o alla tizia) che ti interessa? E poi deve essere per forza una botta e via oppure si può replicare se si è rimasti particolarmente soddisfatti? C'è una forma di rating tipo i feedback per i venditori di eBay? Una classifica come nei giochi di Facebook? Secondo me l'idea della classifica dovreste prenderla in considerazione. Conoscendo l'ego degli uomini pur di piazzarsi bene in classifica è la volta che sostituiscono la palestra con il sesso. Per la gioia di noi donne e dei realizzatori dell'applicazione.

lunedì 3 giugno 2013

(Ir)Reality

Fino ad adesso ho fatto finta di crederci. Ho spento il cervello e mi sono convinta che in tutto ciò ci fosse un fondo di verità. Ma adesso stiamo esagerando e quando è troppo è troppo. Ho fatto finta di credere che in tempi di crisi ci fosse gente con milioni di euro da spendere per una lussuosa villa per le vacanze. Ho fatto finta di credere che fosse possibile cercare casa "disperatamente" avendo a disposizione un budget pressochè illimitato e affidarsi a Crudelia De Mon invece che a una normale agenzia immobiliare. Ho fatto finta di credere che fosse possibile che un ragazzo spendesse non so quante decine di euro per commissionare una torta al mago del cake design nel tentativo di conquistare una ragazza conosciuta in biblioteca. Ho fatto finta di credere che fosse possibile che certa gente non fosse ancora stata interdetta per come andava in giro conciata prima dell'intervento di Enzo&Carla. Ma adesso non posso più fingere.
Non posso non notare la voce da automa del protagonista di turno che dice "Cia-o-Car-la-è-un-pia-ce-re-co-no-scer-ti!". Non posso non notare le scenette con le gaffes di conduttori e partecipanti al programma alla fine della puntata. Non posso non notare che i dialoghi tra Enzo e i maschi preistorici che affollano il suo programma sono provati e riprovati fino alla nausea.
E' vero che non si possono mettere delle persone "normali" a improvvisare davanti a una telecamera. E' vero che bisogna avere un copione di base per stare dentro ai tempi del programma. E che anche i conduttori migliori possono sbagliare. Quello che trovo ingiusto è il volerci propinare delle cose messe su ad arte senza sforzarsi troppo per farle sembrare realistiche. I programmi sono belli, per la carità. E sicuramente sono un ottimo spunto di conversazione quando non si sa più di cosa parlare. Ma se cercaste di farli risultare meno finti ve ne saremmo grati, davvero. Vogliamo continuare a vivere nell'illusione che tutto questo sia reale per distrarci un po' dai nostri realissimi problemi.